Diario di una marketing lover

Together is better

Together is better. Questo motto è esplicativo delle numerose campagne pubblicitarie combinate da parte dei brand, da sempre fonte di grande appeal sul grande pubblico. Negli anni le collaborazioni hanno coinvolto nomi sempre più importanti, spesso storici ed iconici. La lista delle collaborazioni si è allungata proprio in questi giorni, con l’annuncio da parte di due giganti assoluti: Tiffany e Nike.

Cos’è il Co-branding?

Cos’è il Co-branding? Il Co-branding è una strategia di marketing il cui scopo è sfruttare la sinergia derivante dalla combinazione di due brand conosciuti, dando vita effettivamente ad un nuovo brand unico. In altre parole, una strategia di Co-branding mira ad introdurre un nuovo prodotto/servizio sul mercato, unico nel suo genere. Le caratteristiche di quest’ultimo affondano le radici negli attributi e caratteristiche distintive dei due brand cooperanti. Inoltre, poiché spesso si tratta di brand con un posizionamento forte nel proprio mercato di riferimento, il Co-branding è considerato una strategia “win-win”. In tale ottica, i brand coinvolti hanno la possibilità di accrescere il proprio appeal, sfruttando anche le caratteristiche dei partner coinvolti. Insomma, unire le forze per sostenere una crescita congiunta e sostenibile.

Non c’è una formula magica vincente di Co-branding, applicabile a tutte le collaborazioni tra i brand. Anzi, questi devono essere in grado di individuare pochi ma fondamentali elementi di questa strategia per avere successo. Vediamone alcune tipologie.

Co-branding d’ingrediente

Co-branding d’ingrediente. Anche conosciuto nel corrispettivo anglosassone “ingredient co-branding”, è probabilmente la forma più utilizzata di cooperazione. Come è intuibile dal nome, il prodotto di un brand rappresenta un “ingrediente” del prodotto finale di un altro brand. In casi di Co-branding d’ingrediente si parla spesso di “marca nella marca”, proprio perchè i prodotti di una marca si trovano come componente fissa del prodotto finale di un’altra marca. Questa tipologia di Co-branding si trova spesso in ambito informatico, come nel caso di Dell, produttrice di laptop, che integra all’interno dei suoi devices gli efficienti processori Intel.

Co-branding tra diversi settori

Co-branding tra diversi settori. Una forma tipica di questa strategia di Co-branding è rappresentata dalla collaborazione dei brand con personaggi famosi o figure di spicco. Anche in questo caso, si tratta di una strategia win-win: il personaggio coinvolto rappresenta un mezzo tramite cui attirare l’attenzione sul prodotto, accrescendo anche la sua fama e riconoscibilità. Per tale motivo, spesso, queste collaborazioni acquisiscono a forma di vera e propria sponsorizzazione. Tra i numerosi esempi, possiamo citare la collaborazione tra il titolatissimo calciatore Lionel Messi e il brand di patatine Lay’s.

Co-branding basato sul valore

Co-branding basato sul valore. Definito anche come “composite co-branding”, questa strategia si avvale della collaborazione di brand molto conosciuti e ben posizionati sul proprio mercato di riferimento. L’obiettivo di una collaborazione di questo tipo è quello di creare nuovi prodotti unici che, altrimenti, non potrebbero mai esistere. Questa tipologia di Co-branding viene spesso utilizzata nel modo della moda. Negli ultimi anni basta pensare alla famosissima collaborazione “Fendace“, tra Versace e Fendi. Non possiamo non citare la nuova collaborazione annunciata nei giorni scorsi da Nike e Tiffany.

Co-branding Nike – Tiffany

Con questa collaborazione, Nike e Tiffany sfruttano il proprio posizionamento da leader nel mercato rilasciando prodotti iconici e che hanno attirato l’attenzione di un pubblico immenso. La campagna pubblicizzare ha riscosso un successo straordinario, non ci resta che aspettare il vero e proprio lancio dei nuovi prodotti per capire se tutto ciò che è argento (Tiffany) luccica.

Alla prossima pagina di diario!

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