Eh, sì! Persino un discorso ha una parte vitale. Si tratta dell’argomentazione, cioè quella sezione del discorso in cui si indicano le prove di ciò che sosteniamo e si confutano le tesi avversarie. In realtà, con la parola “argomento” si intende l’unione della tesi (cioè della affermazione che si vuol sostenere) con i motivi che poniamo a fondamento della tesi. E, nel linguaggio corrente, la parola “argomento” finisce per coincidere con “fatto”, “ragione, “motivo”.
Focalizziamo i tre principali metodi per argomentare
? Metodo induttivo
Si definisce come quel ragionamento che procede dal particolare ed è diretto verso il generale. In altre parole l’oratore/scrittore muove da elementi dell’esperienza per arrivare a formulare una conclusione. Sebbene sia uno dei metodi più comuni, per sua natura può raggiungere una conclusione valutabile nella forbice che va dall’efficacia (e, quindi, altamente probabile) alla inefficacia (improbabile). Ciò significa che il ragionamento induttivo può giungere a garantire l’altra probabilità di una conclusione, ma non la verità della conclusione.
Esempio:
Premessa 1) Ogni anno mi affido alla stessa, ottima agenzia di Web marketing
Premessa 2) Finora il numero delle conversioni è stato altissimo
Conclusione: Quest’anno avrò un numero altissimo di conversioni
Ed è vera la conclusione?
No, è soltanto probabile!
? Metodo deduttivo
È l’esatto contrario dell’induttivo. E, quindi, procede dal generale verso il particolare. A differenza dell’induttivo, qualora le premesse siano vere il ragionamento deduttivo porta a una conclusione vera.
Esempio:
Premessa 1) Affidarsi a un’ottima agenzia di marketing significa aumentare sensibilmente la probabilità di conversioni
Premessa 2) Quest’anno mi sono affidato un’ottima agenzia di Web marketing
Conclusione: È altamente probabile che quest’anno avrò un elevato numero di conversioni
? Metodo abduttivo
Come l’induttivo, anche il ragionamento abduttivo conduce a conclusioni valutabili solo in termini di probabilità. Perché, a differenza del metodo deduttivo, nell’abduzione la premessa maggiore è vera, mentre la minore è soltanto probabile e, quindi, la conclusione è probabile
Ad esempio;
Premessa 1) Quest’anno ho realizzato un elevato numero di conversioni
Premessa 2: L’agenzia di Web Marketing a cui mi sono affidato ha adottato una strategia efficace
Conclusione: Devo tutte le conversioni di quest’anno alla strategia dell’agenzia di Web Marketing cui mi sono affidato.
Come vedi, l’abduzione apre all’ipotesi (sì, magari è pure vero che devo tutto a quella benedetta agenzia, ma… chi lo dice?), alla possibilità.
Ed è spesso la madrina del pensiero divergente. Ecco, questi sono alcuni dei metodi adottabili.
Lo so, ti starai domandando quali siano gli altri, quanti tipi di “prove” e come si utilizzino, i luoghi, etc.
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