Questa è la domanda con cui, imprenditore o professionista che tu sia, devi confrontarti. Ed è un confronto quotidiano perché la scelta delle parole da scrivere dipende direttamente dal modo in cui hai scelto e ogni giorno scegli ancora di operare nel tuo mercato. Le tue parole devono rispecchiare quello che pensi, che senti e, soprattutto, che vivi veramente nella tua impresa e nella professione come nella vita.
Al professionista e all’imprenditore che mi chiedono il ghostwriting dei testi destinati alla loro comunicazione, pongo una serie di quesiti mirati a ” fare il focus” sul loro Credo.
Eccone una parte.
✔️ Perché ho scelto questa professione (o impresa)?
✔️ Quale imprenditore (o professionista) voglio essere?
✔️ Qual è la caratteristica che mi distingue?
✔️ In cosa mi vedo originale rispetto agli altri?
✔️ La mia pregressa storia imprenditoriale (o professionale) può confermare il mio punto di originalità?
✔️ L’idea di imprenditore che voglio essere è in linea con il tipo di persona che sono?
✔️ Dove si trova e qual è il limite di negoziazione con me stesso sotto il quale non voglio scendere?
Oltre a quella iniziale, prova a rivolgere queste domande a te stesso.
Perché scrivere di ciò che non rappresenta un’istanza viva e chiara significa giocare sporco con le parole e il lettore se ne accorge.
E se ciò accade, la frattura è insanabile. Nessuno vuole credere a ciò in cui tu, per primo, non credi o investire su di te se manchi di onestà intellettuale. Quindi, bando alla condiscendenza, ai temi di tendenza e ai vocaboli-must che, usciti dalla tua penna, suonano a vuoto.
Rappresentano il miglior modo per mettere in pericolo la tua reputazione e la fiducia altrui.
Inutilmente, aggiungo.