Con questo articolo diamo il benvenuto a Giuseppe Farchione, nuova “Grande Firma” di Moondo, che ci propone un interessante approfondimento sui temi della flat tax, pace fiscale ed altre misure per il rilancio dell’economia. E’ un grande piacere ospitare Giuseppe sulle nostre pagine e siamo certi che i lettori ne apprezzeranno le competenze.
Vorrei dare un contributo personale, in uno stile volutamente divulgativo (soprattutto perché non sono un esperto fiscale), nell’attuale dibattito in corso sui temi della Flat Tax, della Pace Fiscale nonché di talune ulteriori misure utili al superamento della crisi economica, diffusa e perdurante, che ha colpito anche il nostro Paese. Al contempo vorrei evidenziare come molti degli strumenti giuridici utili per questo obiettivo siano già disponibili nel nostro ordinamento (non occorre, quindi, pensarne altri, ulteriori) e come, certamente, sia, al contrario, indispensabile mettere quelli già esistenti in connessione tra di loro, mediante una lettura di tipo olistico, moltiplicandone, in questa prospettiva, l’efficacia e l’impatto sul nostro sistema economico, esponenzialmente.
L’angolo di osservazione è quello dei piccoli imprenditori, degli artigiani, dei lavoratori autonomi e dei professionisti, anagraficamente nell’intorno dei cinquant’anni di età, che si trovano in difficoltà, ma che hanno, laddove adeguatamente supportati e agevolati, tutte le capacità, le competenze, le esperienze e la speranza di potercela fare, risanando le proprie esposizioni debitorie e contribuendo alla ripartenza della nostra economia. La goccia d’acqua che fa rifiorire il vaso di fiori un po’ inaridito. In astratto, specie dopo un lungo periodo di crisi congiunturale come quella che ancora attraversiamo, sarebbe estremamente utile e apprezzabile realizzare, simultaneamente, interventi che riducano il carico fiscale (Flat Tax, tra di essi) per i produttori di reddito, che consentano la chiusura di posizioni debitorie, fiscali, pendenti (Pagamento agevolato/ridotto delle Cartelle Esattoriali, alias Rottamazioni) e l’eliminazione/prevenzione del contenzioso fiscale pendente/potenziale (Condono e/o Concordato Fiscale) e al conseguente, naturale reinserimento nel sistema di soggetti economici, onesti, ma in difficoltà finanziaria temporanea, che, grazie anche alle competenze ed esperienze maturate negli anni, possano appunto contribuire ad una nuova e duratura ripresa della crescita economica nel nostro Paese (Nuovi Strumenti di Risanamento introdotti nella legislazione fallimentare, per le aziende, e Composizione Crisi da Sovraindebitamento, per i privati/piccolissimi imprenditori/lavoratori autonomi/professionisti).
Introduzione degli strumenti per il rilancio dell’economia
Poiché la simultanea e immediata adozione di tutte le misure e gli strumenti suddetti, per tutti gli operatori economici e i contribuenti, stride e contrasta con l’esigenza di mantenere i conti del Paese in ordine, legata ai vincoli di bilancio Comunitari e alla serenità degli Investitori Internazionali, sottoscrittori dei nostri Titoli Pubblici, non possiamo che programmare una loro graduale introduzione nel nostro Sistema, ispirata, appunto, ad una lettura olistica degli strumenti medesimi e, conseguentemente, ad un attento coordinamento tra di stessi.
Flat tax
Parto, rispettando anche un ordine logico-metodologico, dalla Flat Tax, della quale sono ininterrottamente innamorato sin dai tempi, ormai lontani, degli studi economici universitari: ne sono rimasto, anzi, folgorato per la sua semplicità, per il rigore e l’eleganza delle sue basi teoriche e per gli ottimi risultati, concreti, che la sua adozione ha consentito agli Stati che l’hanno introdotta (Stati Uniti e Inghilterra, tra tutti). La Flat Tax prevede, nel caso di rigorosa applicazione della teoria sottostante, una sola aliquota fiscale (es: 15%) per privati e aziende e ha sempre generato una sostenuta ripresa della crescita economica, laddove introdotta. La Flat Tax è, in positivo, una vera e propria “Arma Letale” a disposizione dello Stato e della collettività, finalizzata a favorire e/o incentivare la ripresa economica, per queste ragioni:
- Incentiva i soggetti economici a produrre di più, in termini di beni e servizi, al contrario di un sistema con aliquote crescenti, al crescere del reddito prodotto; premia il merito e l’impegno dei singoli e delle aziende.
- Poiché è facilissima da utilizzare, dal punto di vista pratico e operativo, disincentiva l’elusione e l’evasione e riduce i margini d’errore nelle dichiarazioni da parte dei contribuenti (pensiamo ad un modello fiscale di mezza pagina nel quale indichiamo il reddito netto, le tasse da pagare, calcolate, appunto, con una sola aliquota –flat-, e, semmai, il reddito netto, dedotte, appunto, le tasse);
- Riduce altresì l’evasione/elusione in quanto viene combinata, al momento della sua introduzione, ad un inasprimento delle sanzioni e delle pene a carico degli evasori/elusori e dei relativi strumenti di attuazione;
- Non riduce il gettito, al contrario di quanto affermato dai suo detrattori, bensì lo aumenta, a beneficio dello Stato, come rigorosamente dimostrato, a livello metodologico e teorico dal Prof. Arthur Laffer, con l’ormai famosissima, omonima “Curva di Laffer” (il gettito fiscale dello Stato è massimizzato con un’aliquota bassa e non con aliquote elevate, ovvero, metaforicamente parlando, “l’asino è più produttivo e vive più a lungo se non lo sovraccarichiamo, di volta in volta, con pesi troppo gravosi”; per una rapida, ma efficace, consultazione, sempre in ambito divulgativo, vedi. https://it.wikipedia.org/wiki/Arthur_Laffer)
Posto che, appunto, le risorse sono scarse (e il debito pubblico, da ripagare, elevato), la Flat Tax deve essere (realisticamente) introdotta in Italia gradualmente. Propongo, quindi, i seguenti criteri selettivi e cronologici, per l’introduzione della “magica” Flat Tax:
IMMEDIATAMENTE (con decorrenza dalle dichiarazione dei redditi per il 2018)
- Contribuenti: imprese individuali, lavoratori autonomi, professionisti, startup e PMI Innovative, PMI individuate secondo i criteri della Comunità Europea, nei primi cinque anni di attività;
- Contribuenti: imprese individuali, professionisti, lavoratori autonomi, startup e PMI Innovative, PMI individuate secondo i criteri dimensionali della Comunità Europea, che abbiano un reddito, prima delle imposte, non superiore a euro 100mila, a prescindere dalla data di costituzione/avvio dell’attività;
- Contribuenti:imprese individuali, lavoratori autonomi, professionisti, PMI individuate secondo i criteri della Comunità Europea, che abbiamo svolto la propria attività, ininterrottamente, per non meno di 25 anni e che siano in regola con gli adempimenti e versamenti tributari e previdenziali;
- Contribuenti: imprese individuali, professionisti, che abbiamo compiuto almeno 55 anni di età;
- Contribuenti: imprese individuali, lavoratori autonomi professionisti, PMI individuate secondo i criteri della Comunità Europea, che siano stati ammessi a Procedure di Composizione Crisi da Sovraindebitamento, (micro)imprese individuali, lavoratori autonomi e professionisti, o alla Procedura di Accordo di Ristrutturazione dei Debiti, prevista dalla Legge Fallimentare rinnovata, PMI;
GRADUALMENTE (con decorrenza dalle dichiarazione dei redditi per il 2020)
- Tutti gli altri contribuenti.
Pace Fiscale
Per quanto riguarda la seconda delle categorie d’intervento che, in questo momento storico, sono oggetto del pubblico dibattito, specie in ambito Politico, genericamente individuate come “Pace Fiscale”, vorrei soffermarmi, con maggiore attenzione, su quelle che riguardano il pagamento, a saldo e stralcio e in misura ridotta, delle Cartelle Esattoriali.
E’ necessario, per quest’analisi, evidenziare come siamo in presenza di Contribuenti onesti, non evasori, che hanno regolarmente adempiuto agli obblighi di dichiarazione, periodici e/o annuali, ma non sono stati in grado di versare le relative imposte dovute, a causa di difficoltà finanziarie quasi sempre legate alla congiuntura, ricevendo, di conseguenza, le Cartelle Esattoriali da parte dell’Agenzia dell’Entrate – Riscossione, ed essendo assoggettati a tutte le stringenti attività di esecuzione (pignoramenti presso terzi, iscrizione d’ipoteche, fermi amministrativi dei beni mobili registrati, ecc.) da parte dell’Agenzia stessa. Potremmo, sempre metaforicamente, definire tali Contribuenti degli “Zombie-sotto-sequestro”, con una frase ad effetto. Non può, peraltro, non essere evidenziata la contestuale crisi di molte delle Banche Italiane e dell’intero sistema finanziario, e la conseguente difficoltà (impossibilità) di ricorso al credito, ancor più, da parte di tali soggetti economici, in difficoltà.
Quali Contribuenti-Zombie includere, quindi, nella Pace Fiscale, per favorirne il rientro, a pieno titolo, nel ciclo economico? Per quali importi? Fino a quale periodo d’imposta?
Quelli, lo ribadisco, che nel corso degli anni in cui hanno svolto attività economica, si siano guadagnati i galloni sul campo, dichiarando regolarmente le imposte al Fisco e, finché ne sono stati in grado, le hanno anche versate. Pertanto propongo l’inclusione nella Pace Fiscale dei seguenti soggetti, per i quali indico anche una scala percentuale, ragionevole, di pagamento, a saldo e stralcio, delle Cartelle Esattoriali arretrate e un arco temporale di riferimento:
- Contribuenti: imprese individuali, professionisti, lavoratori autonomi, PMI individuate secondo i criteri dimensionali della Comunità Europea, che abbiano un’esposizione debitoria, con Cartelle Esattoriali fino al periodo d’imposta 2017, d’importo complessivo fino a euro 100mila: percentuale di pagamento, a saldo e stralcio, pari al 5% delle imposte arretrate dovute;
- Contribuenti: imprese individuali, professionisti, lavoratori autonomi, PMI individuate secondo i criteri della Comunità Europea- che abbiano un’esposizione debitoria, con Cartelle Esattoriali fino al periodo d’imposta 2017, d’importo complessivo fino a euro 200mila: percentuale di pagamento, a saldo e stralcio, pari al 10% delle imposte arretrate dovute;
- Contribuenti: imprese individuali, lavoratori autonomi, professionisti, che abbiamo maturato il diritto alla Pensione; che abbiano un’esposizione debitoria, con Cartelle Esattoriali fino al periodo d’imposta 2017, d’importo complessivo fino a euro 1milione: percentuale di pagamento, a saldo e stralcio, pari al 10% delle imposte arretrate dovute;
- Contribuenti: PMI individuate secondo i criteri della Comunità Europea, che abbiamo svolto la propria attività con la stessa Partita Iva per non meno di 25 anni e che abbiano un’esposizione debitoria, relativa a Cartelle Esattoriali fino al periodo d’imposta 2017, d’importo complessivo fino a euro 1milione: percentuale di pagamento, a saldo e stralcio, pari al 10% delle imposte arretrate dovute;
- Contribuenti: imprese individuali, lavoratori autonomi professionisti, PMI individuate secondo i criteri della Comunità Europea- che siano stati ammessi a Procedure di Composizione Crisi da Sovraindebitamento, (micro)imprese individuali, lavoratori autonomi e professionisti- o alla Procedura di Accordo di Ristrutturazione dei Debiti , prevista dalla Legge Fallimentare rinnovata- PMI, con Cartelle Esattoriali fino al periodo d’imposta 2017, d’importo complessivo fino a euro 2,5milioni, percentuale di pagamento, a saldo e stralcio, pari al 15% delle imposte arretrate dovute.
Cartelle “rottamate”
Sotto il profilo più squisitamente tecnico e nell’ambito della ancor più puntuale definizione dei provvedimenti legislativi da adottare occorrerà valutare attentamente se includere, o meno, nelle agevolazioni testé menzionate anche i contribuenti che abbiano presentato domanda di Rottamazione delle Cartelle ai sensi delle due norme che si sono succedute negli anni recenti, ma che non abbiano provveduto ai relativi versamenti. Tale decisione ha risvolti di tipo tecnico-giuridico, sociale e politico da analizzare e ancor meglio approfondire che vanno ponderati sulla base, soprattutto, dei risultati effettivi, in termini d’incasso d’imposte arretrate, a fronte delle richieste formulate, in questo ambito, dai contribuenti a seguito delle precedenti c.d. Rottamazioni (le domande alla quali rispondere sono: “Come e quanto le precedenti Rottamazioni hanno funzionato? Perché e in quali casi non hanno funzionato, nel senso che, dopo l’istanza il contribuente non ha proceduto, in tutto e/o in parte, ai relativi versamenti?”)
Concordato fiscale
Il quadro degli interventi utili a facilitare e stimolare la ripresa dell’Economia Italiana, ripristinando un rapporto costruttivo e sereno tra Contribuenti e Fisco, può essere completato dalla contestuale riproposizione di misure quali il Concordato Fiscale e/o il Condono Fiscale, già adottate più volte in passato, che, unite all’introduzione, simultanea, della Flat Tax e della Pace Fiscale, concorrono senz’altro al miglioramento delle aspettative dei Cittadini e delle Imprese, introducendo ottimismo per la ripresa e la prospettiva economica del Paese.
Ribadendo che non sono un esperto fiscale non entro nello specifico di tali altri misure e non formulo, volutamente, alcuna proposta in merito, lasciando il compito agli esperti ed addetti ai lavori.
Al contrario, essendo costantemente in relazione con imprenditori, professionisti e lavoratori autonomi, e cogliendo, quindi, il messaggio che la realtà quotidiana ci comunica, posso senz’altro affermare che provvedimenti eccezionali, quali appunto l’introduzione simultanea di Flat Tax e Pace Fiscale, come sopra indicato, sono indispensabili per far fronte a situazioni congiunturali eccezionali, quali quelle che abbiamo vissuto negli ultimi anni e che, ancora oggi, continuiamo a vivere.
Similmente a quanto avviene in ambito scientifico, laddove si vuole o si deve profondamente innovare e progredire, in ambito economico necessitiamo un vero e proprio Cambio di Paradigma, cioè la messa in campo di idee e strumenti creativi e, per certi versi, rivoluzionari (“……..L’audacia ha in sé genio, potere e magia…..”).