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La sentenza della Corte Europea modifica ben poco, rispetto a ciò che è avvenuto allora …

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La vicenda Etruria &C (dramma finanziario del Dicembre 2015) si riaccende, pare, ed alcuni politici (vigliacchi) si apprestano a tirare di nuovo a lucido la loro sgualcita figura… nel sentirsi spalleggiare dalla Corte Europea su quel braccio di ferro mai impegnato! La Corte pare regalare loro una ciambella di salvataggio, ed io comprendo che ex ministri ed ex segretari di partito si tuffino voraci su questa inattesa (da lor ) opportunità di riscatto.

Ma non è così, e sarebbe il caso di raccontare la vicenda nella sua interezza.

Seguii quelle vicende con attenzione e con quotidiana costanza, per tutto quell’anno. Infatti si cominciò a parlare della Direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive – conosciuta meglio come BAIL-IN) già a fine 2014 e poi ancora nei primi mesi del 2015: questa attenzione proseguì per tutto l’anno.

La Commissaria, Margrethe Vestager, sosteneva che il nostro FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) fosse assimilabile ad un Ente Pubblico, di Stato. Ma questo poteva essere, come dire, un vezzo di protervia, oppure un salsicciotto di sventura, certamente non un problema contro cui andare a sbattere… “se” soltanto l’Italia avesse avuto almeno uno Statista da qualche parte, meglio ancora al Governo.

Bastava infatti anche soltanto andare a visitare il sito del FITD (Figura 1) per avere immediatamente una folgorazione: quel Fondo era un Ente Privato !

Fondo interbancario di tutela dei depositi
Fondo interbancario di tutela dei depositi: sul sito del FITD (immagine del 2015) si può conoscere che la sua natura giuridica è privata.

Ma c’è dell’altro, infatti avremmo potuto alzare una mano e richiamare l’attenzione della cara, soverchiante Europa degli improvvisatori, per mostrare a quei distratti baroni l’articolo 47 della nostra Costituzione: peccato, non potevamo accogliere nel nostro ordinamento quella Direttiva (BRRD), essa era in contrasto con la nostra Norma Fondamentale.

articolo 47 Costituzione Italiana

La Costituzione non ammette riserve né deroghe, il risparmio è sacro.

FSuvvia. La Repubblica (la nostra, quella che per consolidare i suoi confini mandò a morire milioni di ragazzi) favorisce e protegge il pubblico risparmio in tutte le sue forme, senza deroghe né riserve mentali.

Purtroppo da noi (da tempo) chi governa sputa su chi si oppone e viceversa, il Paese pare non esistere più e di Lui nessuno si preoccupa e nessuno si occupa: l’importante è fare bella figura, pensano i politici, l’importante è salire nei sondaggi… Ah, se avessimo avuto in quel tempo almeno tre Statisti (ma andrebbero bene anche oggi…). Ne sarebbe bastato uno al Governo, uno all’Opposizione ed uno al Quirinale.

Ma c’è altro da dire ed altro su cui riflettere, altro di cui dubitare. Alcuni esseri pensanti (ne esistono ancora alcuni, che si sappia) hanno riflettuto sulla famigerata Direttiva BRRD ed hanno costruito un filo di  ragionamento giuridico; si avete capito bene, un ragionamento giuridico, eccolo:

carissimi legislatori Europei, fate attenzione, non si può obbligare un privato a partecipare alle perdite di una azienda (la Banca) ed escluderlo contestualmente sul versante della partecipazione agli utili! Il Diritto non è una opinione e così facendo si creano dei mostri giuridici… dura minga, non può durare …

Ora vi lascio, non voglio star qui a sommare le incompetenze. Certo, bastava dire un bel NO, preciso. Non c’era nemmeno bisogno di alzare la voce, era sufficiente non abbassare i calzoni. In fondo il Diritto esiste ancora, o no?



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