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Dal cosa al come: le cose non migliorano solo perché ci diciamo come dovrebbero essere

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Non è sufficiente rilevare cosa non va e cosa invece servirebbe affinché (scegli ciò che ti sta più a cuore): il mondo del lavoro; la comunicazione tra persone; la gestione dei conflitti; il benessere delle persone in azienda; il commitment; metti quello che vuoi tu…migliori, ovvero assuma le condizioni più fertili affinché le organizzazioni diventino comunità nella comunità e luoghi di crescita ed evoluzione.

O meglio, è bellissimo averlo capito ma un secondo dopo si impone un’altra questione: come facciamo affinché succeda?

Come posso creare ambienti dove vi siano:

  • sicurezza emotiva e psicologica
  • cultura del feebdback
  • cultura dell’errore
  • dialogo aperto
  • co-creazione e co-costruzione
  • e tutte quelle cose belle che leggiamo in tanti post

Dal contenuto al processo implica la responsabilità di osservare, comprendere e poi SCEGLIERE, ovvero fare qualcosa.

È un passaggio su cui insistiamo tanto con MindfulNetLife: capire non basta.

E poi dobbiamo dircelo che non è facile creare contesti sicuri, dialogare con tutte le persone, ascoltare in modo attivo, coltivare una mente e un cuore aperti, praticare la compassione e la sospensione del giudizio, mediare tra le esigenze di business e quelle delle persone, sviluppare un approccio personalizzato e far fronte alle singole peculiarità.

Per stare sul processo può aiutarti definire con chiarezza il tuo intento e la relazione che vuoi costruire, puoi chiederti quale impronta vuoi lasciare al tuo passaggio.

Ti servirà poi attingere ad alcune risorse, sono di solito collegate ai tuoi valori, allenare delle competenze, prendere delle decisioni e agirle, con metodo.

Alcune delle azioni che sto trovando utili io sono:

  • sviluppare consapevolezza sulle parole che scelgo e sul linguaggio in generale
  • fare pratica di consapevolezza ogni giorno (#mindfulness)
  • allenare l’autoironia e la leggerezza, ho iniziato in casa per non fare danni e piano piano miglioro
  • riconoscere in chi ho di fronte un pezzettino di me
  • studiare
  • dialogare
  • dire quando non ne ho più e chiedere casomai aiuto
  • accettare che posso sbagliare e soprattutto che posso “controllare” solo me stessa

Si inizia da piccole azioni concrete ripetute ogni giorno.
Meno: “dovrebbe essere così” e più: “possiamo (posso) fare questo, facciamolo”.

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