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Group coaching o Team coaching?

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Coaching, instant coaching, group coaching o team coaching… tante definizioni. Cerchiamo di fare chiarezza.

Chi si avvicina ad un coach per la prima volta lo fa con la curiosità di scoprire una professione “nuova”. Una delle prime riflessioni spontanee del curioso solitamente è “beh allora sei una specie di psicologo!”. E’ difficile spiegare il servizio di coaching a persone che mostrano scetticismo e non conoscenza del campo. Difficile per la barriera che esse, spesso inconsapevolmente, erigono a servizi di supporto alla persona. Servizi che sono spesso di crescita personale e professionale. Questo accade anche nel mondo del business.

Group coaching o Team coaching


L’azienda è un sistema complesso, sono numerosi gli intrecci relazionali in cui possono emergere conflitti fisiologici tra le parti sociali (direzione, sindacati, collaboratori), all’interno dei gruppi di lavoro, tra titolari e rappresentanti, tra azienda e clienti. Il conflitto è sempre latente. Fa parte del mio ruolo di coach offrire supporto, strumenti di lettura e di gestione di questa componente inevitabile ed energizzante delle relazioni umane.

Un individuo che entra in una azienda ne diventa un membro (membership) e in esso porta i suoi bisogni individuali (stima, identità, sicurezza ma anche di valorizzazione e auto-determinazione). Ma allo stesso tempo è chiamato a contribuire al soddisfacimento dei bisogni aziendali (di groupship). L’equilibrio sano tra membership e groupship è riposto nella leadership, che si pone come garante e collante della soddisfazione dei bisogni individuali e del gruppo.

Group coaching o Team coaching?

La leadership dovrebbe saper agire sull’inter-dipendenza per promuovere coinvolgimento e integrazione. Di questo parlerò in un articolo successivo.
Affinché un gruppo di lavoro sia efficace è indispensabile che l’insieme delle persone diventi un team inteso come “together everybody achieves more”.
Come coach vengo spesso chiamata in contesti aziendali per aumentare le performance del gruppo lavorando sulle singoli tipologie motivazionali. La
primissima domanda al responsabile HR o imprenditore che mi contatta è la seguente. “Vuole un group coaching o un team coaching?“. Le due cose sono molto diverse, hanno modalità ed obiettivi differenti.

Group coaching o Team coaching

Il coaching al team o al gruppo è una modalità di crescita professionale condivisa. Mentre il team coaching prevede il lavorare insieme su di un obiettivo comune, il group coaching permette a persone che lavorano a stretto contatto ma con obiettivi non necessariamente comuni di portare le proprie esigenze personali nel confronto.

Team coaching e group coaching: differenze

Nel primo caso (team coaching) il coach vede il team come un tutt’uno, un’unità. E facilita la massima espressione del potenziale dei membri visti come un insieme. Nel secondo caso (group coaching), il coach sviluppa il potenziale di ciascun individuo utilizzando il gruppo. Nel team i membri agiscono come una squadra, nel group essi agiscono come individui.

Group coaching o Team coaching

Siamo spesso chiamati ad intervenire col team coaching in caso di conflitti interni al team, miglioramento della performance, raggiungimento di un risultato in termini di fatturato, potenziamento di abilità soft (ad es. gestione del tempo, concentrazione e produttività) per ogni membro del team.
Il team coaching passa attraverso 5 fasi di forming, storming, norming, performing, e celebrating.

Interventi di group coaching sono tipici nei casi di potenziamento di determinate soft skills in membri selezionati ed individuati in team diversi con obiettivi diversi. Interveniamo a rafforzare il decision making, il time management, la comunicazione efficace.

Team coaching e group coaching: il ruolo del coach

Vi è poi un caso molto particolare che fa appello alla creatività. Sono poche le realtà che osano questo tipo di approccio ma chi lo fa con metodo,
motivazione e responsabilità riesce a raggiungere risultati di eccellenza. Passare dall’essere parte di un gruppo al sentirsi parte di un team. Condividere lo scopo aziendale e mettere in campo tutte le proprie abilità per raggiungerlo. Questo è un lavoro faticoso per ogni membro del gruppo, un lavoro profondo sui bisogni, sulle aspettative, sugli obiettivi, sul cambiamento. Come si fa?

Si parte dal presupposto che le persone sono motivate ad agire con determinati comportamenti quando avvertono la sensazione che questi possano portare loro determinati vantaggi. Questi vantaggi non sono solo, come si è inclini a pensare, di tipo economico. Ogni membro del gruppo ha una sua tipologia motivazionale: sta al coach riconoscerla, attivarla e farla rientrare in un obiettivo di team condiviso.

Perchè ricordiamo: Il talento ti fa vincere una partita. L’intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato.
(Michael Jordan)

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