Sul fatto che siamo nell’epoca della complessità, a vari livelli (sociale, economico, ecc.) siamo già tutti abbastanza informati e d’accordo, e molti studiosi, di vari ambiti, ce lo ribadiscono periodicamente.
Allora verrebbe da chiedersi che ruolo può avere un imprenditore in una società come questa e con quali caratteristiche personali, competenze, strategie può sviluppare maggiori realizzazioni e facilitare il raggiungimento dei propri obiettivi.
Per imprenditore di nuova generazione, in questo articolo, non intendo necessariamente l’imprenditore “giovane”, ma anche quello senior che, volente o nolente, cerca di trovare modi e sistemi per tenersi adeguato ai tempi e vincere le nuove sfide.
Chi è l’imprenditore di nuova generazione allora? Su che cosa si focalizza? Come fa a crescere?
Attingendo a diverse fonti proviamo a fornire una serie di definizione e indicatori, ma anche differenze rispetto all’imprenditore “vecchia generazione”.
Che tu sia un piccolo, medio o grande imprenditore, prova a prendere in considerazione i fattori che seguono per lo sviluppo del tuo progetto.
Chi è l’imprenditore di nuova generazione
L’imprenditore di nuova generazione è focalizzato, oltre che su se stesso, sull’impattare positivamente sull’intero sistema di riferimento, sulla società e sull’ambiente.
Per spiegare meglio questa prospettiva guardiamo a questo confronto.
IMPRENDITORE VECCHIA GENERAZIONE:
- è focalizzato su stesso (Ego), quindi sulla sopravvivenza, sul riconoscimento e sull’ambizione personale;
- gli altri esistono in funzione dei suoi risultati;
- gli altri lavorano con lui perché li paga;
- i clienti comprano i suoi prodotti perché gli conviene;
- si affilia a organizzazioni e associazioni che possano offrirgli una maggiore visibilità e allargare il suo network.
Questo tipo di approccio nell’ultima decade non sembra essere più funzionale, o meglio non se è l’unica visione.
Vediamo allora la parte nuova e mancante, che va mediata con quella di vecchia generazione.
IMPRENDITORE NUOVA GENERAZIONE:
- è focalizzato su una visione che va oltre se stesso;
- cerca di migliorare il sistema in cui opera;
- cerca di produrre un impatto positivo non solo con i propri prodotti e servizi, ma anche con il proprio modo di essere;
- gli altri lavorano con lui perché condividono una visione e dei valori profondi;
- i clienti lo scelgono perché quello che fa è utile e produce un impatto positivo sul futuro;
- si affilia e allarga il network oltre che per aumentare il business anche perché costruisce relazioni con persone che condividono una visione del futuro e dei valori portanti.
Considerazioni da tenere presente
- Essere un imprenditore di nuova generazione non vuol dire abbandonare completamente il proprio Ego, le proprie ambizioni e il proprio riconoscimento, ma questi diventano una parte da mediare con qualcosa che va oltre noi. La parte istintiva e più primitiva dell’uomo incontra quindi la parte più evoluta.
- Il fatto di avere una visione d’insieme maggiormente orientata agli altri non è un messaggio religioso o una virtù da sviluppare perché è giusta per qualche ben pensante, ma una prospettiva che può rendere il tuo progetto d’impresa davvero al passo con i tempi e generativo di vision e strategie maggiormente all’avanguardia.
Va da sé che l’imprenditore di nuova generazione sviluppa anche nuove competenze, che abbraccino il suo essere e il suo fare, che non siano mera imitazione di stereotipi comportamentali, ma che anzi valorizzino e sviluppino la propria natura migliore, quella della propria organizzazione con conseguenze molto interessanti per il vantaggio competitivo e per l’appeal sul mercato.
La buona notizia è che queste qualità sono già disponibili a livello potenziale, e possono essere riattivate e rialimentate con un processo di consapevolezza e sviluppo personale.
Nella mia esperienza di questi anni, ho potuto scoprire come spesso sia meno importante fornire “strategie e tecniche” all’imprenditore, perché spesso è lui il vero esperto della sua idea d’impresa; piuttosto è molto utile facilitarlo nel riaccedere al suo potenziale, quello che alcuni chiamano “sapere implicito”, che per tutta una serie di normali motivazioni spesso non è automaticamente e autonomamente accessibile.
Alcune Fonti bibliografiche e letture suggerite:
– Philip Kotler, “Marketing 3.0”
– Robert Dilts “Imprenditore Next Generation”.
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