ConsigliNon sei per forza l’età che hai

Non sei per forza l’età che hai

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“Non sono troppo vecchio per questo lavoro.” (Manager, 52 anni).
“Non sono troppo giovane per questo ruolo.” (Team leader, 24 anni).

Stesse paure, età diverse.
L’ageismo, quindi gli stereotipi, i pregiudizi e le discriminazioni in base all’età anagrafica, è l’unico pregiudizio che (se siamo fortunati) ci colpirà tutti (se non ci ha già colpito da giovani).

Ma le indagini mostrano come aziende multigenerazionali, se ben gestite, aumentano la produttività.
Ecco allora una conversazione fantascientifica tra me e me, a distanza di 35 anni.

S60: Ti vedo concentrato su quella presentazione con 47 slide…
S25: E tu come lo sai che sono 47?

S60: La sintesi è un’arte che si conquista con l’esperienza. Ne bastano 12.
S25: Come si resta rilevanti in un mondo che cambia ?

S60: La rilevanza non è un punto d’arrivo, ma una capacità che si rinnova ogni giorno. È saper leggere un problema nuovo con occhi freschi ma mente esperta. È capire che l’esperienza non serve a dare le stesse risposte di sempre, ma a trovare quelle giuste più velocemente. Chi resta rilevante è chi sa che ogni problema è una prima volta, anche dopo trent’anni di lavoro.
S25: E quindi che strategie?

S60: Buona domanda, ecco tre strategie concrete che avrei voluto conoscere alla tua età:
Costruisci un “portafoglio di competenze misto”.
30% competenze tecniche del tuo settore.
40% capacità relazionali e di comunicazione.
30% competenze innovative ed emergenti.
Sviluppa una “rete di contatti multi-età”.
Crea connessioni con almeno tre generazioni diverse.
Stabilisci due rapporti di scambio reciproco all’anno.
Partecipa a progetti che coinvolgono diverse fasce d’età.
Adotta un “modello di apprendimento tripartito”.
70% esperienza sul campo
20% confronto e affiancamento
10% formazione strutturata

S25: Allora anche io ho qualcosa da insegnarti.
Ecco alcune prospettive dalla mia generazione:
La rapidità come competenza distintiva.
La prontezza decisionale è cruciale nei mercati veloci.
L’innovazione nasce dall’equilibrio tra coraggio e analisi.
La tecnologia come mentalità.
Non serve conoscere ogni strumento, ma capirne la logica.
La capacità di adattamento tecnologico è la vera competenza
Le differenze come risorsa.
Le diverse prospettive generazionali generano soluzioni migliori.
Il confronto costruttivo crea valore.
E credimi, non è una questione anagrafica…

S60: No, hai ragione, è una questione di approccio.

Epilogo statistico: gli esseri umani hanno una curiosa abitudine di mettere numeri sulle capacità delle persone. Di solito questi numeri coincidono con la loro data di nascita.

Epilogo poetico: due colleghi si incontrano alla macchinetta del caffè. Uno ha le rughe, l’altro i capelli. Entrambi hanno paura di diventare irrilevanti.

Epilogo pratico: in qualche ufficio, ora, qualcuno sta decidendo che sei troppo giovane o troppo vecchio per qualcosa.

Non aspettare. Agisci.

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