Come si fa a migliorare il posizionamento di un sito su Google? L’unica certezza che abbiamo sui motori di ricerca è che nessuno conosce come funziona l’algoritmo (i migliaia di algoritmi dovremmo dire). Quindi, se qualcuno ti contatta per offrirti un servizio di posizionamento con la certezza di essere “Primi su Google” ti sta prendendo in giro. Regolati di conseguenza.
Ma come si agisce allora? Bene, se hai già un sito la prima cosa da fare è analizzare il tuo sito: Tag HTML (titolo, meta descrizione, attributo alt per le immagini, ecc.), rich snippet, struttura URL, tempi di caricamento, organizzazione interna dei collegamenti ipertestuali, file robots.txt e sitemap, pertinenza delle parole chiave, posizionamento delle parole chiave all’interno del contenuto, campo semantico parole chiave, qualità e originalità dei contenuti, aspetto mobile friendly e responsive, e tante altre variabili che per brevità non sto qui ad elencare. La cosa migliore da fare è rivolgersi ad un esperto SEO, nel caso non ci fosse una risorsa del genere in azienda o non si abbia la possibilità di assumerne una.
Ma come funziona un motore di ricerca? Tramite azioni continuative di esplorazione, il motore di ricerca analizza il web, ovvero miliardi di pagine web tutti i giorni e le acquisisce, confrontandole con pagine web che trattano gli stessi argomenti. Le cataloga per argomento le indicizza e le posiziona (gli dà un’importanza, un ranking), per restituire all’utilizzatore della rete il miglior risultato possibile rispetto alla ricerca che ha effettuato per quel determinato argomento. E’ allora abbastanza semplice capire come un argomento debba essere il più possibile rispondente ad una determinata query di ricerca, proveniente da una fonte autorevole, per essere restituito come il miglior risultato di quella ricerca.
Le linee guida per la valutazione della qualità della ricerca di Google attribuiscono grande importanza al concetto di EAT (acronimo di Esperto, Autorevole e Affidabile). I siti che non presentano queste caratteristiche tendono ad essere visti come di qualità inferiore agli occhi dei motori di ricerca, mentre quelli che le possono vantare vengono successivamente premiati.
Ricerca semantica e contenuti a coda lunga
I motori di ricerca, grazie ai miglioramenti dei software, stanno sempre più offrendo la possibilità di una ricerca semantica. Tale processo si focalizza nel significato delle query (interrogazioni) di ricerca, in alternativa al tradizionale confronto di parole chiave. Si va velocemente verso un linguaggio naturale. Fino a qualche anno fa cercavi qualcosa scrivendo come un robot, senza articoli, senza punteggiatura, frasi che avevano poco senso: “Hotel Venezia Canale”. Oggi i motori di ricerca riescono sempre più ad interpretare il bisogno dell’utente (tanto che si parla di search intent), quindi l’utente sta cambiando modo di scrivere: “Qual è il miglior hotel a Venezia sul Canal Grande?”.
Posizionare un sito o dei contenuti sul web è operazione complessa, che richiede tempo, insomma non è sicuramente un’azione di breve periodo, rientrando a tutti gli effetti negli obiettivi strategici del digital marketing. Si tratta di un’azione che va gestita da professionisti competenti ed esperti, per evitare addirittura di incorrere in penalizzazioni che Google potrebbe attribuire al sito, peggiorando ulteriormente la situazione.
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